lunedì 1 aprile 2024

Torta farfalla


 Nel risistemare i miei files, ho ritrovato questa torta che feci credo per il terzo compleanno della mia peste :-). Mi ricordo che fu molto molto buona e fresca, pertanto la riporto, perchè vale la pena sicuramente di rifarla. Ottima, fresca, da proporre per ogni occasione.

TORTA FARFALLA

Torta farfalla con pan di spagna farcita con frutta (per questa torta ho triplicato le quantità)

Ibgredienti

200 g farina
200 g zucchero
3 uova
1 bustina lievito cicogna
Per la farcitura
panna liquida
fragole
pesche sciroppate
kiwi
marmellata
zucchero vanigliato
succo di limone

Risulta una base sofficissima. Battere a neve gli albumi, aggiungere poco per volta i rossi d'uovo e lo zucchero, quindi la farina e per ultimo il lievito. Imburrare una teglia rettangolare dai bordi alti e infornare a forno caldo a 160-180 gradi per 30-35 minuti, prova stecchino.
Sfornare e fare raffreddare completamente.
Nel frattempo fare macerare delle fragole nel succo di limone con dello zucchero in modo che formino parecchio succo. Quando la torta è fredda tagliare via gli angoli dando la forma da farfalla. Tagliarla orizzontalmente a metà. Il primo disco bagnarlo con il succo delle fragole, poi tritare con il robot le fragole macerate; montare la panna e aggiungerci delicatamente le fragole. Farcire il disco. Chiudere con l'altro disco e bagnare con un poco di succo delle pesche sciroppate. Spalmarci uno strato sottile di marmellata e adagiarvi la frutta. Rifinirla con ciuffetti di panna montata. Prendere due fragoloni e posizionarli fra le due ali in modo che formino il corpo. Poi con due stuzzicadenti fare le antenne.

sabato 30 marzo 2024

Buona Pasqua!


Non vi è Pasqua senza uova benedette e oggi non potevo non andare a benedirle.  
Da tradizione, il Sabato Santo , le massaie preparavano le uova da benedire ornandole di ramoscelli d’ulivo e le portavano in parrocchia dentro cestini o grandi tovaglioli. Quelle stesse uova sarebbero state consumate sode, a digiuno oppure utilizzate durante il pranzo della domenica. Soprattutto nei quartieri popolari o in campagna, poi, i bambini le usavano per giocare “a scuzzatt”, che consisteva nel battere tra loro le rispettive uova sode;  chi rimaneva con in mano un uovo integro, era il vincitore. 
Altra tradizione dei bambini era quella di dipingere le uova sode che poi si sarebbero mangiate la mattina di Pasqua, dopo aver decorato la tavola della colazione. Quante ne ho fatte in vita mia!
Offro virtualmente a tutti voi un uovo benedetto come augurio che la luce di Cristo Risorto doni gioia ai nostri cuori. Buona Pasqua a tutti!!

Alcuni momenti della benedizione e il sepolcro




domenica 24 marzo 2024

Domenica delle Palme


 E siamo arrivati alla Domenica delle Palme. Una giornata che mi infonde sempre una grande felicità, non so il motivo preciso, però recarsi a prendere il simbolo dell'ulivo e portarlo in casa, mi da gioia.  Quest'anno è necessario pregare per tutte le guerre che infestano questo mondo, sono davvero tante e purtroppo, chi paga sempre il prezzo più caro sono sempre persone innocenti.  La partecipazione alla Santa Messa della domenica delle Palme è sempre molto alta, aggiungerei per fortuna.

Auguro a tutti una buona domenica delle Palme e una buona settimana santa, mi rifaccio alle parole del Santo Padre nella speranza che possiamo trovare la tanta auspicata pace:

"... Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico: apriamo a Lui i nostri cuori! Solo Lui ci può liberare dall'inimicizia, dall'odio, dalla violenza, perché Lui è la misericordia e il perdono dei peccati."



mercoledì 14 febbraio 2024

Mercoledì delle ceneri - giorno di San Grugnone



Unisco il sacro al profano :-). Oggi mercoledì delle ceneri, inizio del periodo di Quaresima. E parlando proprio stamattina con mia mamma, mi ricordava che un tempo, quando era giovane lei, veniva chiamato al dè ed San Grugnon, tradotto dal bolognese il giorno di San Grugnone, chiamato così perchè la gente metteva su il "muso", in quanto da oggi tutti i locali da ballo e i cinema venivano chiusi fino a Pasqua, quindi non si poteva andare a divertirsi, a fare festa e la gente, appunto, diventava triste. 
Mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima, una volta era molto sentito, non tanto per il digiuno , in quanto i pranzi nelle case dei contadini non erano tanto abbondanti quanto oggi, quanto per le preghiere, giaculatorie e recita del rosario che si teneva la sera prima di cena, ove spesso partecipava l'intera famiglia, sotto la vigilanza delle nonne. Di consuetudine, le ceneri si ricavano dai rami di ulivo benedetti nella domenica delle Palme dell'anno precedente bruciati,e vengono messe sul capo dei fedeli a forma di croce quale segno di penitenza e per ricordare la caducità della vita terrena.
Dal sito del carnevale di san Grugnone.
«A mezzanotte del martedì grasso, ultimo giorno della baldoria, suonava “la lòva” – usanza dei tempi in cui comandava il Papa – campana malinconica, che annunziava la fine del carnevale e il principio della quaresima. Il giorno dopo, il mercoledì delle Ceneri, si chiamava “e’ dè d’ Sén Grugnõn“, il giorno di San Grugnone (da grugno, grinta, smorfia di disgusto e di amarezza), poiché la gente, che si era abbandonata alla pazza gioia durante il carnevale, metteva poi su il grugno, pensando alla noia e alle rinunce doverose imposte dalla quaresima».
Francesco Balilla PratellaLa storia del reame del Boyste’land
Il Carnevale di San Grugnone, più o meno nella forma attuale, comin­cia a celebrarsi a Conselice a partire dal 1920, dopo un esordio estemporaneo l’anno precedente. Da subito nasce lo Stato del Boysteland con tanto di Re, il Pangiagleba, i ministri come il Causidico Racia, i nobili, i generali e i sottosegretari, con nomi che provenivano dai nomignoli di allora e di cui ancora oggi ve n’è traccia.

Originariamente il carnevale conselicese iniziava alle ore 13 del primo giorno di quaresima, quando il Re coi suoi ministri, cortigiani ed uno stuolo di popolani prendevano le mosse per una visita alle colonie, le frazioni di Conselice. Si conta che fossero già oltre una cinquantina a formare una carovana costituita da qualche biroccio, un paio di calessi e diverse persone che seguivano in bicicletta e a piedi. Erano del tutto assenti i carri allegorici ed il Gruppo principale si manteneva con una divisa ed un cappello a larga tesa che ricordavano quelli delle giubbe rosse canadesi.
La carovana del Regno del Boystenland, accompagnata da un orchestrina di 7/8 elementi denominata Concertino dal Pèp Róti, abbandonava la piazza di Conselice da via Cavallotti e proseguiva alla volta di San Patrizio, lungo la via Selice Vecchia, poi dopo le prime tappe, i banchetti di vino e di dolciumi offerti dai generosi “sudditi” , proseguiva lungo il canale dei Molini, intercettando via Merlo.
A quel punto si lasciava alle spalle i paesi per immergersi nella campagna, in una sorta di perle di una collana fatta dai banchetti dei contadini che senza guardare per il sottile facevano a gara nel gioco dell’ospitalità. Ad ogni tavola imbandita ci si inumidiva la bocca di buon vino e si lasciava un motto, una citazione, una battuta salace o una invettiva a secondo di come girava in quel momento la storia. Ed il ritorno da Borgo Serraglio, Chiesanuova si faceva leggero per come si era carichi di vino e sgombri di pensieri.

Il Carnevale di San Grugnone, organizzato dal Comitato Carnevale di San Grugnone (info: 335 476975), si svolge tutti gli anni il primo giorno di quaresima e la seconda domenica di Quaresima.

domenica 4 febbraio 2024

Knodel -Canederli



Complice il bel tempo e il mancato freddo di quest'anno, mi era venuta voglia di montagna. Non potendo recarmi, ho deciso di fare i canederli. Chiudendo gli occhi intanto che li assaporavo, ero davvero trasportata là. Buoni buoni, sembravano gli originali. Non so se riuscirò più a rifarli uguali, ma mi sono proprio venuti bene. 

Canederli

ingredienti

500 gr di pane raffermo tipo spaccatina montanara
300 gr speck
100 gr cipolla
500 ml latte
4 uova
20 gr burro
prezzemolo
spezie
pepe
un pizzico di sale (poco poco)

Rosolare lo speck nel burro, intanto fare dei dadini con il pane e versarvi sopra tutti gli altri ingredienti, aggiungere lo speck, amalgamare bene. Formare i canederli. Cuocerli in brodo per 15-20 minuti. Io li ho serviti con un po' di burro e formaggio grattugiato.


martedì 30 gennaio 2024

Penne alla vodka



Nostalgia! sfogliando un mio quaderno di ricette, ho ritrovato questa di Suor Germana, tipica dei mitici anni '80, quando era un must in quel periodo. Ho voluto riproporli anche ai ragazzi moderni :-), sicuramente non denunciavano la loro età, sono piaciuti tantissimo. Suor Germana era una suora che elergiva consigli e ricette di cucina, mi ricordo che feci la raccolta delle sue dispense in edicola, che conservo ancora in un raccoglitore. Erano semplici, funzionali, economiche e non si sbagliava mai. Era un precursore dei tempi, ancora non esistevano tutti questi programmi di cucina e nemmeno tanti "chef" che si dimenano nel ricercare ricette complicate e scenografiche a discapito del gusto. Pertanto...viva gli anni '80! :-)


Penne alla vodka

Ingredienti

x  4 persone

350 gr pasta corta tipo penne
100 gr pancetta affumicata
250 gr pomodori pelati
4 bicchierini di vodka
150 gr panna liquidaTag
100 gr parmigiano grattugiato
3-4 cucchiai di olio
sale

Tagliare la pancetta a listarelle e farla rosolare nell'olio, bagnare con 2 bicchieri di vodka e fare evaporare a fuoco vivo. Unire i pelati sminuzzati e abbassare la fiamma. Aggiungere la vodka rimasta e continuare la cottura, alla fine versare nel pentolino la panna e mescolare bene. Controllare se il sugo è giusto di sale. Cuocere le penne, condirle con il sugo e il parmigiano grattugiato.

lunedì 29 gennaio 2024

Pasta ai fagiolini di zia Gabriella

 

Sempre dal quaderno di zia. La ricetta prevedeva fusilli, non li avevo, ho sostituito il formato, ma il gusto non è cambiato. Davvero, davvero squisita! Sicuramente in estate diventerà il tormentone dei miei pranzi, fresca, saporita, ottima...e nel frattempo mi allenerò anche ora, perchè è davvero buona.

Fusilli e fagiolini

Ingredienti

fusilli
fagiolini
pomodori pelati
odori
parmigiano

Tagliare a pezzettini i fagiolini e cuocerli assieme ai fusilli . A parte soffriggere i pomidori pelati e odori a piacere in poco tempo, altrimenti i pomodori diventano un po' amari. Quando la pasta e i fagiolini è cotta condire con il sugo e forma. Servire


domenica 28 gennaio 2024

Polenta come pizza

 

Mio cugino Morris mi ha fatto il regalo di portarmi il libro delle ricette di zia Gabriella. Zia Gabriella era una zia che quando mi raccontava dei suo piatti preparati, aveva un entusiasmo e una passione nel farlo, che le brillavano sempre gli occhi. Mi ricordo come fosse oggi, quando mi insegnava come fare le torte di compleanno con il mascarpone, le fragole, la cioccolata...mi sembrava di gustarle intanto che mi parlava. Nel suo quaderno, ho trovato questa, che mi ha incuriosito tantissimo. Ho voluto provarla con della polenta avanzata, non ne è rimasta nemmeno una briciola. Sono quelle ricette del riciclo, probabilmente, di una volta non troppo lontana, che valorizzano gli avanzi. Semplice, facile, gustosissima. Un bellissimo dono Morris!

ah dimenticavo! è una ricetta non ricetta.

Polenta come pizza

Tagliare la polenta rimasta metterla in una pirofila ben allungata coprire con pomodoro, mozzarella, funghetti, prosciutto carciofini e un po' di origano poi mettere in forno già caldo per 15 minuti circa



domenica 21 gennaio 2024

Sant'Antonio!

 

Come tutti gli anni celebriamo la festività di Sant'Antonio. E' una festa a cui sono particolarmente legata, non ho un motivo particolare, se non che tutti gli anni mio suocero mi raccontava la storiella del fattore incredulo, ma mi sento molto partecipe. C'è stata la tipica benedizione dei panini per i nostri amici animali a quattro e due zampe e anche, perchè no, per i loro padroni. Si è tenuta la sera stessa del 17 gennaio a Viadagola, poi ripresa anche la domenica successiva durante la messa  a Lovoleto. Io la trovo una tradizione bellissima, da trasmettere sicuramente anche ai giovani, con la speranza che si tramandi.

 
i panini




Riporto qualche curiosità che ho trovato navigando in internet che mi sono parse carine.

Sant'Antonio e la neve

In alcune zone d'Italia si è soliti dire che Sant'Antonio sia un mercante della neve: se infatti durante il 17 gennaio splende il sole e fa buon tempo, allora il santo ne starà approfittando per andare al mercato e comprare la neve da spargere sulla Terra nei giorni successivi.

Sant'Antonio Abate, il santo protettore degli animali domestici

Oltre alle capacità taumaturgiche contro l'Herpes Zooster, Sant’Antonio è ricordato come santo protettore degli animali domestici. Ogni anno, in occasione della sua festa, il 17 gennaio, è tradizione in molti paesi d'Italia portare a benedire gli animali domestici e gli animali delle stalle. Questa tradizione nacque in epoca medievale e deriva dagli allevamenti di maiali dei monaci Antoniani, i seguaci di Sant’Antonio, destinati a creare preparati medicamentosi e a sfamare i bisognosi. Sant’Antonio divenne così patrono dei maiali prima, e degli animali della stalla e domestici poi.

Perchè il Santo è spesso rappresentato con lingue di fuoco ai piedi?

Sant'Antonio Abate non di rado viene rappresentato nell'iconografia cristiana con un maialino ai piedi, oppure con lingue di fuoco. Il santo è infatti considerato il custode del fuoco perchè, secondo una leggenda, egli sarebbe sceso all'inferno per alleviare le sofferenze dei peccatori e liberarne le anime. Il fuoco rappresentato ai piedi del santo è inoltre associato all'Herpes Zooster, meglio noto come il "fuoco di Sant'Antonio", una malattia che causava dolorose piaghe sulla pelle ma che il santo d'Egitto era capace di curare.

La notte del 17 gennaio gli animali... parlano!

Secondo le credenze popolari, durante la notte del 17 gennaio gli animali domestici  acquisirebbero la facoltà di parola. Ma attenzione! Sentirli parlare non sarebbe di buon auspicio, dunque anticamente contadini ed allevatori solevano tenersi lontani dalle stalle e, in più,  farle benedire da un sacerdote.


giovedì 18 gennaio 2024

Torihamu ovvero prosciutto di pollo


Ho visto questa ricetta pubblicata sul facebook nel gruppo di "Quelli del Forum di Cucina Italiana", ricetta di Maria Elena Baroni, mi ha subito incuriosita; non perchè io sia amante dell'affettato di pollo, ma mia figlia lo adora, ne mangerebbe quintali. Ho voluto provare, in casa non avevo un petto di pollo, bensì una metà, ma ho voluto tentare ugualmente. Davvero squisito e nulla a cui invidiare a quelli pronti in salumeria. Bello, buono, si cucina da solo. Ottimo anche per una cena in piedi.
 
Torihamu Ovvero prosciutto di pollo

Ingredienti

1 petto di pollo sul mezzo chilo
2 cucchiai di miele (millefiori o acacia) o 3 cucchiai di zucchero di canna o normale
2 cucchiaini di sale pepe nero ed erbe aromatiche secche o fresche a vs piacimento (rosmarino, salvia, maggiorana, timo, dragoncello etc....)

Attrezzatura: 1 sacchetto di plastica per la marinatura e 1 sacchetto SPECIALE PER COTTURE (mi raccomando cercate i sacchetti appositi, io ho preso quelli della Cuki che resistono fino a 220°)

Pulite bene la carne togliendo tutti i nervetti, gli ossicini e le parti grasse.. Nel sacchetto x la marinatura (quelli comuni che si usano nel congelatore) mettere il miele e il sale, passarlo tra le mani in modo da amalgamare bene i due ingredienti.
Dividere il petto in 2 (sarà inevitabile per pulirlo bene e sopratutto per togliere l'ossicino centrale) e metterlo nel sacchetto col miele. Massaggiare bene per distribuire il condimento su tutta la carne.
Aggiungere il pepe e le erbe aromatiche tritate finemente e ripetere il "massaggio" per rivestire
bene la carne. Ora chiudere bene il sacchetto cercando di far uscire più aria possibile e riporre in frigo a marinare per 48 ore circa (ora più ora meno, non superare le 72 ore!!!)
Trascorsi i due giorni togliere il pollo dal sacchetto, lavarlo sotto l'acqua corrente per togliere
il grosso del miele e delle erbe e poi metterlo a bagno per 1 ora in una bacinella di acqua per
dissalarlo. Mettere a bollire una pentola di acqua, appena bolle regolare il fuoco al minimo in modo che l'acqua sia appena appena in leggero bollore.. Asciugare il pollo accostare le due parti, cospargere con altre erbe aromatiche e pepe a vs piacere e arrotolarlo ben stretto. Legarlo come se fosse un arrosto e metterlo nel sacchetto speciale per la cottura. Chiudere il più possibile ermeticamente il sacchetto e metterlo nell'acqua in leggerissima ebollizione per 5 minuti. Trascorso questo tempo spegnere il fuoco, coprire la pentola e lasciare il pollo nell'acqua fino al quasi totale raffreddamento della stessa. 
Togliere dal sacchetto, far raffreddare, tagliare a fette sottili (come fosse un affettato) e gustare. Ha il vantaggio di essere conservabile in frigo fino ad una settimana (se non viene spazzolato in due ore!) ed è ottimo per farcire tramezzini, da mettere a cubetti nell'insalata o semplicemente da mangiare con un' insalatina. Se volete fare le splendide e magari preparare questo piatto per degli ospiti potete fare delle decorazioni di gelatina come ho fatto io.
Quando togliete il sacchetto dalla pentola noterete che dentro il sacchetto si sarà formato del liquido (da notare che più lascerete il sacchetto nell'acqua più liquido si formerà ma ciò va a scapito della morbidezza della carne), raccoglietelo in un contenitore e unitelo (caldo ma non bollente) a della gelatina in fogli ammollata in acqua fredda x 10 minuti e strizzata (1 foglio di gelatina ogni 150 ml di liquido). Far sciogliere la gelatina nel liquido e poi colarlo negli stampini del ghiaccio (se ne avete di forma carina) oppure in un contenitore rettangolare in modo che si formi uno strato spesso un dito e poi una volta rassodata tagliare con le formine dei biscotti e usare le gelatine x decorare il piatto di servizio. Sembra laborioso ma non lo è affatto, si tratta solo di partire con un certo anticipo, tanto si mangia freddo!!!!